Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7041 del 14 febbraio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:7041PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, è tenuto a verificare la sola esistenza di un apparato argomentativo logico e coerente, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Il vizio di motivazione è configurabile solo in caso di manifesta illogicità o di travisamento della prova, inteso come errore percettivo tale da inficiare radicalmente il ragionamento probatorio. Il ricorrente ha l'onere di allegare specificamente gli atti processuali rilevanti e di dimostrare come il loro contenuto sia incompatibile con la ricostruzione operata nella sentenza, creando una insanabile frattura logica. Non è consentito, in sede di legittimità, proporre una diversa valutazione delle prove o una ricostruzione alternativa dei fatti, né eccepire vizi di motivazione già dedotti in appello senza che il giudice di secondo grado abbia fatto riferimento a nuovi elementi probatori. La determinazione del trattamento sanzionatorio e l'applicazione delle circostanze attenuanti generiche rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è insindacabile in cassazione se non contraddittoria o priva di adeguata giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - rel. Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/02/2012 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALDO ACETO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ROMANO GIULIO che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il sig. …

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