Il dolo generico è sufficiente per la configurazione del reato di omesso versamento di ritenute previdenziali ed assistenziali, essendo richiesta la mera coscienza e volontà dell'omissione o della tardività del versamento, a prescindere dall'entità della somma dovuta. L'offensività della condotta deve essere valutata in relazione all'interesse tutelato dalla norma, costituito dalla tutela previdenziale ed assistenziale dei lavoratori, che viene meno per il periodo di omesso versamento, a prescindere dall'importo complessivo delle ritenute non versate. Il giudice chiamato a valutare la richiesta di emissione del decreto penale di condanna può deliberare il proscioglimento solo quando risulti evidente la prova positiva dell'innocenza dell'imputato o l'impossibilità di acquisire prove della sua colpevolezza, mentre l'infondatezza dell'accusa non può essere affermata mediante un mero esame critico degli elementi prodotti a sostegno della richiesta.