Cassazione penale Sez. III sentenza n. 41935 del 8 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41935PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che, in concorso con altri, si assenta indebitamente dal luogo di lavoro senza timbrare il badge, facendosi sostituire da altri nell'apposizione della timbratura, realizza una condotta fraudolenta che integra il reato di truffa ai danni della pubblica amministrazione. Tale condotta, caratterizzata dalla sistematicità e dalla rilevanza del danno economico cagionato all'ente pubblico, giustifica l'applicazione di una misura cautelare personale, in quanto sussistono gravi indizi di colpevolezza e il concreto pericolo di reiterazione del reato. Infatti, il dipendente pubblico che abusa della propria posizione per sottrarsi agli obblighi lavorativi, sfruttando artifizi e raggiri, viola i doveri inerenti la funzione pubblica ricoperta e cagiona un apprezzabile danno patrimoniale all'amministrazione di appartenenza, con conseguente esigenza cautelare di impedire la prosecuzione di tale condotta illecita. La valutazione della gravità indiziaria può essere effettuata dal giudice del riesame anche con riferimento a condotte tenute dall'indagato in un periodo successivo a quello formalmente contestato, purché siano state oggetto di valutazione nel provvedimento impugnato, in quanto rilevanti ai fini dell'accertamento della sussistenza del reato e della sua gravità. Inoltre, la produzione documentale difensiva, volta a dimostrare la regolarità della prestazione lavorativa, non è decisiva ai fini dell'esclusione dei gravi indizi di colpevolezza, qualora il giudice ritenga che tale documentazione non sia idonea a inficiare il quadro indiziario complessivamente valutato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio Felice - Presidente

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia - rel. Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1463/2013 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 15/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIAPIA GAETANA SAVINO;

sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS) veniva sottoposto ad indagini in relazione ai reati di cui agli articoli 81 cpv. e 110 c.p. e articolo 640 c.p., articolo 61 c.p., commi 9 e 11, e Decreto Legislativo n. …

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