La sussistenza di gravi indizi di colpevolezza per un reato aggravato dal Decreto Legge n. 152 del 1991, art. 7, conv. con mod. dalla L. n. 203 del 1991, comporta l'applicazione della presunzione relativa di adeguatezza della custodia cautelare in carcere, ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p., salvo che non siano acquisiti elementi idonei ad escludere la sussistenza di ragionevoli dubbi circa le esigenze cautelari. Tale presunzione, di carattere speciale, prevale sulla norma generale di cui all'art. 274 c.p.p. e può essere superata solo dalla prova della rescissione dei legami con l'organizzazione criminosa, non essendo invece richiesto un autonomo giudizio di attualità delle esigenze cautelari. Tuttavia, ove il titolare di posizioni apicali all'interno dell'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti dimostri un elevato spessore criminale, gestendo in modo capillare e organizzato le diverse fasi dell'attività illecita, ciò rafforza e conferma la sussistenza delle esigenze cautelari, rendendo concreto il pericolo di reiterazione del reato e di fuga, così giustificando l'applicazione della misura cautelare più grave.