Il rilascio del condono edilizio non può essere negato sulla base della mera inottemperanza ad un precedente ordine di demolizione di opere abusive successive, qualora tali opere non determinino uno stravolgimento del progetto originario oggetto della richiesta di condono. In tal caso, l'amministrazione è tenuta a richiedere il necessario parere paesaggistico ex art. 32 L. 47/1985, senza poter opporre il diniego di condono. Inoltre, la mera presentazione dell'istanza di condono non autorizza la prosecuzione dei lavori abusivi a completamento delle opere oggetto della richiesta di sanatoria, le quali, fino al momento dell'eventuale accoglimento della domanda di condono, devono ritenersi comunque abusive e pertanto soggette all'ordine di demolizione. Tuttavia, in presenza di tali opere abusive non condonabili, è consentito il completamento "sotto la propria responsabilità" di quanto già realizzato e fatto oggetto di domanda di condono edilizio, decorso il termine dilatorio di trenta giorni dalla notifica al Comune del proprio intendimento, con allegazione di perizia giurata ovvero documentazione avente data certa in ordine allo stato dei lavori abusivi, ai sensi dell'art. 35 L. 47/1985.