Il giudice amministrativo, nell'esercizio del proprio potere di ottemperanza, può ordinare all'amministrazione comunale di adottare un nuovo piano urbanistico conforme al giudicato che ha annullato la precedente variante, assegnando un termine perentorio per l'adozione del nuovo strumento urbanistico e, in caso di perdurante inerzia, nominare un commissario ad acta per provvedere in sostituzione dell'amministrazione inadempiente. Il giudice può altresì condannare l'amministrazione comunale, in caso di ulteriore ritardo nell'esecuzione del giudicato, al pagamento di una somma di denaro a titolo di misura sanzionatoria, ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. e) del d.lgs. n. 104/2010. L'obbligo di esecuzione del giudicato amministrativo grava non solo sull'amministrazione comunale, ma anche sugli altri enti territoriali (Provincia e Regione) coinvolti nel procedimento di approvazione del piano urbanistico, in ragione delle rispettive competenze in materia di pianificazione territoriale. Il giudice, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, può pertanto ordinare a tutti gli enti interessati di porre in essere gli adempimenti necessari per dare esecuzione alla sentenza, assegnando termini perentori e prevedendo, in caso di persistente inerzia, la nomina di un commissario ad acta. La condanna al pagamento di una somma di denaro a titolo di misura sanzionatoria per il ritardo nell'esecuzione del giudicato può essere disposta nei confronti di ciascuna delle amministrazioni inadempienti.