Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16976 del 24 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:16976PEN

Massima

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Il giudice di legittimità può sindacare la motivazione di un provvedimento cautelare solo sotto il profilo della sua logicità e adeguatezza, senza poter riesaminare nel merito le risultanze istruttorie. Pertanto, le censure del ricorrente che si limitano a prospettare una diversa valutazione delle prove, senza dimostrare l'illogicità o la contraddittorietà manifesta della motivazione, sono inammissibili. Il giudice di merito può fondare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza sulla base di elementi indiziari, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le intercettazioni telefoniche e la sovrapponibilità della condotta dell'indagato con quella di altri soggetti appartenenti all'associazione criminale, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è circoscritto alla verifica dell'esistenza di un logico apparato argomentativo sui vari punti della decisione, senza poter compiere una rilettura critica degli elementi di fatto posti a suo fondamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. OLIVA Bruno - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

De. Le. Fr., nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 26.7.07 del Tribunale di Catanzaro;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis));

Udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO <…

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