Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35157 del 10 settembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:35157PEN

Massima

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Il reato di spaccio di sostanze stupefacenti e di resistenza a pubblico ufficiale, caratterizzato da modalità esecutive e contesto ambientale tali da denotare un concreto pericolo di recidiva specifica, nonché dalla negativa personalità dell'indagato gravato da precedenti penali e pendenze giudiziarie per fatti analoghi, legittima l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in quanto l'identificazione dell'indagato, pur con errori di carattere meramente anagrafico, risulta comunque pienamente affidabile sulla base degli elementi di prova acquisiti, tra cui il riconoscimento fotografico e il sequestro di sostanze stupefacenti e denaro. La valutazione complessiva del quadro indiziario, che evidenzia la gravità della condotta e il concreto pericolo di reiterazione del reato, consente di ritenere sussistenti le esigenze cautelari che giustificano l'adozione della misura più afflittiva, in conformità ai principi di proporzionalità e adeguatezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. RO. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/01/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. SELVAGGI Eugenio, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

Non e' comparso il difensore.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di Napoli, con ordinanza 13/1/2009, in accoglimento dell'appello proposto ex artico…

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