Il reato di violata consegna militare si configura quando il militare, cui è stato impartito un ordine di servizio specifico e tassativo, omette di eseguirlo senza giustificato motivo, anche se la variazione delle modalità di esecuzione non è stata preventivamente comunicata alla centrale operativa. La discrezionalità del capopattuglia di spostare il controllo in un luogo più idoneo o sicuro non esclude la responsabilità penale, in quanto la legittimità di tale variazione presuppone la previa comunicazione alla centrale. Il concorso del militare gerarchicamente subordinato si configura quando, pur consapevole della necessità di comunicare la variazione, non si oppone alla decisione del superiore e partecipa alla commissione della violazione. L'ordine del superiore di commettere il reato non costituisce causa di giustificazione, in quanto l'adempimento di un dovere non scrimina la condotta illecita. La valutazione del legittimo impedimento dell'imputato a comparire in udienza, basata su certificazione medica, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, sindacabile in cassazione solo per vizi logici o giuridici.