Cassazione civile Sez. III sentenza n. 12952 del 14 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:12952CIV

Massima

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Il giudice di merito, nell'esercizio del suo potere discrezionale di valutazione delle prove, può liberamente scegliere, tra le risultanze istruttorie, quelle ritenute più attendibili e idonee a dimostrare i fatti controversi, senza essere tenuto a confutare analiticamente ogni singola deduzione difensiva o a dare conto di ogni elemento probatorio, purché la motivazione sia logica, coerente e rispettosa dei canoni di cui all'art. 116 c.p.c. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è limitato al controllo della correttezza giuridica e della logicità della motivazione adottata dal giudice di merito, senza possibilità di una nuova valutazione del merito della causa, ormai cristallizzato. Il giudice di merito, pertanto, nel valutare le prove e ricostruire i fatti di causa, non incontra altri limiti oltre quello di indicare le ragioni del proprio convincimento in modo logico e coerente, senza essere tenuto a confutare ogni singola risultanza processuale o deduzione difensiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PREDEN Roberto - Presidente

Dott. SEGRETO Antonio - Consigliere

Dott. AMATUCCI Alfonso - Consigliere

Dott. SPIRITO Angelo - Consigliere

Dott. TRAVAGLINO Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 31807/2006 proposto da:

RI. SA. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA CICERONE 28, presso lo studio dell'avvocato DE PAOLIS STEFANO, rappresentato e difeso dall'avvocato GABELLONE Giovanni giusta delega in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

MI. CO. AS. S.P.A. (OMESSO), in persona del suo legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DELL…

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