Cassazione penale Sez. II sentenza n. 32593 del 20 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:32593PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di truffa si configura quando l'agente, con artifizi o raggiri, induce in errore la persona offesa, facendole compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio. La tempestività della querela va valutata in base al momento in cui la persona offesa ha acquisito la consapevolezza certa e diretta della condotta fraudolenta, non sulla base di mere supposizioni. Il concorso nel reato di truffa può essere ravvisato anche nei confronti di un soggetto che, pur rivestendo un ruolo marginale nell'organizzazione dell'attività illecita, abbia comunque contribuito in modo efficace alla realizzazione della condotta fraudolenta. La valutazione della credibilità delle persone offese e degli altri testimoni rientra nella discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o contraddittorietà. La concessione delle attenuanti generiche richiede l'allegazione di elementi positivi nella condotta dell'imputato, non essendo sufficiente il mero rispetto del minimo edittale della pena. La subordinazione della sospensione condizionale della pena al pagamento di una provvisionale in favore della parte civile costituisce una decisione adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Pietro - Consigliere

Dott. BORSELLINO M. - rel. Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. SGADARI Giusepp - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di appello di Caltanissetta del 18 settembre 2018;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MARIA DANIELA BORSELLINO;
sentite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), insiste nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la pronunzia impugnata la Corte di appello …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.