La responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione sussiste qualora la condotta della stessa, valutata nel suo complesso, risulti oggettivamente contraria ai doveri di correttezza e lealtà, con conseguente lesione dell'affidamento incolpevole del privato, a condizione che tale violazione sia anche soggettivamente imputabile all'amministrazione, in termini di colpa o dolo, e che il privato provi il danno-evento, il danno-conseguenza e il nesso di causalità tra tali danni e la condotta scorretta. Tuttavia, tale responsabilità può essere esclusa qualora emerga che il privato non abbia maturato un affidamento ragionevole ed incolpevole circa il buon esito delle trattative o la conclusione del contratto, ovvero che l'amministrazione abbia agito nell'esercizio della sua legittima libertà imprenditoriale, senza che la sua condotta possa dirsi oggettivamente "scorretta" o "sleale". Inoltre, la legittimità del provvedimento amministrativo che conclude il procedimento non esclude la possibilità che sussista una responsabilità precontrattuale dell'amministrazione per danni nondimeno subiti dal privato, essendo i profili di legittimità amministrativa e quelli di responsabilità precontrattuale distinti e non in rapporto di pregiudizialità. Il risarcimento del danno, in caso di responsabilità precontrattuale della pubblica amministrazione, è limitato al c.d. interesse negativo, rappresentato dalle spese inutilmente sopportate nel corso delle trattative e dalla perdita di ulteriori occasioni per la stipulazione con altri di un contratto altrettanto o maggiormente vantaggioso, senza comprendere il lucro cessante.