Il reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina si configura anche sulla base della commissione di singoli reati-fine di favoreggiamento dell'immigrazione, purché questi siano dimostrativi, con portata concludente, dell'esistenza del vincolo associativo. La partecipazione all'associazione può essere desunta anche da pochi contributi fattivi che denotino la consapevolezza di far parte di una struttura organizzata, senza che sia necessaria la prova di un apporto continuativo o di un ruolo di particolare rilievo. Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è un reato di pericolo che si perfeziona con la sola condotta diretta a procurare l'ingresso illegale dello straniero, a prescindere dall'effettivo ingresso e dalla destinazione finale del trasferimento. La circostanza aggravante della transnazionalità ha natura oggettiva ed è estensibile ai concorrenti nel reato sulla base dei comuni criteri di valutazione previsti dall'art. 59 c.p., comma 2. Le intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire prova diretta della colpevolezza dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, qualora il contenuto dei dialoghi sia chiaro, preciso ed univoco.