Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41860 del 26 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:41860PEN

Massima

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Il reato di falso ideologico in atto pubblico, di cui agli artt. 48 e 477 c.p., tutela primariamente l'interesse pubblico alla genuinità materiale e alla veridicità degli atti, non anche gli interessi privati di soggetti che assumano di aver subito un pregiudizio in conseguenza dell'atto falso. Pertanto, ai fini della legittimazione a proporre opposizione avverso il decreto di archiviazione, la qualità di persona offesa dal reato non può essere riconosciuta a coloro che lamentino un mero danno indiretto o riflesso derivante dall'atto falso, ma soltanto al titolare dell'interesse direttamente tutelato dalla norma penale violata. Ne consegue che il danneggiato dal reato, privo della qualità di persona offesa, non ha diritto di essere avvisato della richiesta di archiviazione ai sensi dell'art. 408, comma 2, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Anton - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbar - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
Parti offese;
nel procedimento contro:
Ignoti;
Avverso il decreto del 23/05/2017 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Barbara Calaselice;
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale, Dr. Fodaroni Giuseppina M., che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibil…

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