Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48701 del 24 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:48701PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La minaccia di un male ingiusto, per integrare il reato di cui all'art. 612 c.p., deve essere valutata non solo in relazione alla concreta possibilità che il male minacciato si possa verificare, ma anche tenendo conto del contesto in cui le espressioni minacciose sono state pronunciate e dell'effettivo turbamento provocato nella persona offesa, come attestato anche dalle testimonianze dei sanitari. Inoltre, in tema di ingiuria ex art. 594 c.p., la reciprocità delle offese per ritorsione o provocazione di cui all'art. 599 c.p. non comporta automaticamente la non punibilità del reo, dovendo il giudice valutare le specifiche circostanze del caso concreto per escludere o meno la responsabilità dell'imputato. La motivazione della sentenza deve essere effettiva e compiuta, rappresentando adeguatamente le ragioni poste a fondamento della decisione, al fine di consentire il pieno sindacato del giudice di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4/2012 TRIBUNALE di SULMONA, del 05/03/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/09/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;

Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott. MAZZOTTA G., che ha concluso per l'annullamento con rinvio al giudice civile …

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