La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Quando l'amministrazione comunale occupa senza titolo un bene immobile di proprietà privata per realizzarvi un'opera pubblica, senza mai emettere il decreto di esproprio, e il bene subisce un'irreversibile trasformazione, il giudice amministrativo può ordinare all'amministrazione di rinnovare la valutazione di attualità e prevalenza dell'interesse pubblico all'acquisizione del bene, adottando un provvedimento che preveda alternativamente: a) l'acquisizione non retroattiva del bene al patrimonio indisponibile comunale, con corresponsione al proprietario del valore venale del bene e di un indennizzo forfettario per il pregiudizio non patrimoniale; oppure b) la restituzione del bene al proprietario, previo ripristino dello stato dei luoghi. In entrambi i casi, il proprietario ha diritto al risarcimento del danno per il periodo di occupazione illegittima, calcolato applicando il saggio di interesse legale sul valore venale del bene. Il diritto al risarcimento del danno per le strutture idriche esistenti sul bene è invece prescritto.