Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 41005 del 7 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41005PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare l'appello avverso l'ordinanza di rigetto della richiesta di revoca di una misura cautelare personale, non è tenuto a riesaminare la sussistenza delle condizioni legittimanti il provvedimento restrittivo, dovendo limitarsi al controllo che l'ordinanza gravata sia giuridicamente corretta e adeguatamente motivata in ordine ad eventuali nuovi fatti, preesistenti o sopravvenuti, idonei a modificare apprezzabilmente il quadro probatorio o a escludere la sussistenza di esigenze cautelari. Il giudice dell'appello cautelare è vincolato dall'effetto devolutivo e dalla natura autonoma del provvedimento impugnato, per cui non deve procedere a un nuovo vaglio di sussistenza delle condizioni di applicabilità della misura, ma è chiamato solo a stabilire se il provvedimento gravato sia immune da violazioni di legge ed adeguatamente motivato in relazione all'eventuale allegazione di fatti nuovi o precedentemente non considerati, tali da modificare il quadro probatorio o influire sull'esigenza della misura cautelare. Pertanto, la semplice riduzione della pena intervenuta con la sentenza di appello o il mero decorso del tempo dall'applicazione della misura non possono essere considerati elementi apprezzabili ai fini della revoca o dell'affievolimento della misura cautelare, così come l'offerta di un domicilio collocato nel medesimo contesto nel quale sono maturati i fatti oggetto del giudizio non può essere ritenuta idonea ad assicurare la recisione dei legami con l'ambiente criminale. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla condotta dell'indagato, legata all'attività di spaccio di stupefacenti, con collegamenti a circuiti criminali di "rilevante spessore" e dalla sua stabile dedizione al delitto, elementi che possono escludere l'incidenza dell'assoluzione dal reato di tentata estorsione e dell'esclusione dell'aggravante di cui all'art. 80, comma 2, del D.P.R. n. 309/1990 ai fini della valutazione dell'attualità delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DOVERE Salvatore - Presidente

Dott. NARDIN Maura - rel. Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/02/2019 de TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere MAURA NARDIN;
sentite le conclusioni del PG TOMASO EPIDENDIO che conclude per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale del Riesame di Roma ha rigettato con ordinanza in data 15 febbraio 2019 l'appello di (OMISSIS) avverso l'ordinanza della Corte d'Appello di Roma del 28…

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