Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41417 del 28 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41417PEN

Massima

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Il danneggiamento di beni in comproprietà o di proprietà altrui, anche se commesso in concorso con altri, integra il reato di danneggiamento di cui agli articoli 110 e 635 c.p., a prescindere dalla titolarità esclusiva dei beni da parte della persona offesa. L'elemento soggettivo del reato di danneggiamento è integrato dal dolo, che può essere desunto anche implicitamente dalla gravità dei fatti commessi e dall'intensità della condotta. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche è adeguatamente motivato dalla congruità della pena inflitta in relazione alla gravità del reato e alla personalità dell'imputato, senza che sia necessario un esame analitico di tutti i criteri indicati dall'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - rel. Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. MA. , N. IL (OMESSO);

2) BE. RI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2/2007 TRIBUNALE di VERONA, depositata il 16/05/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LAURENZA NUZZO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Stabile Carmine, che ha concluso per l'inammissibilita' de…

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