Il magistrato, nell'esercizio delle sue funzioni, è tenuto al rispetto di un fondamentale dovere di diligenza che va calato nel quadro dei valori costituzionali e declinato con specifico riferimento alla rilevanza degli interessi coinvolti e alla gravità del pericolo concreto cui possono essere esposti. Tale dovere impone al magistrato di attivarsi, nei limiti della cornice organizzativa in cui la sua funzione è inserita, affinché tali valori siano tutelati anche oltre il mero rispetto delle norme codicistiche. Pertanto, ove il magistrato, pur essendo a conoscenza di una situazione di grave pericolo per l'incolumità della persona offesa, ometta di adottare qualsiasi iniziativa volta a sollecitare l'adozione di misure cautelari più adeguate a tutelare la vittima, integra una violazione del dovere di diligenza, sanzionabile in sede disciplinare, anche in assenza di una specifica violazione di legge, qualora da tale omissione derivi un ingiusto danno alla persona offesa.