Cassazione penale Sez. III sentenza n. 255 del 8 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:255PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura cautelare personale deve essere effettuata dal giudice in modo concreto e specifico, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto emersi dalle indagini, senza ricorrere a presunzioni di legge o a formulazioni astratte. In particolare, ove le esigenze cautelari risultino soddisfabili anche con misure meno afflittive della custodia cautelare in carcere, il giudice è tenuto a motivare in modo adeguato e logico le ragioni per cui ritiene tale misura l'unica idonea a tutelare le esigenze cautelari, senza poter fare riferimento a meri pericoli astratti di inquinamento probatorio o di reiterazione del reato. La motivazione deve essere congrua e coerente rispetto alle risultanze processuali, evitando valutazioni meramente apparenti o generiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia G. - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. a (OMISSIS);

avverso la ordinanza del Tribunale di Torino in data 01/07/2014; udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale CANEVELLI Paolo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ha proposto ricorso per cassazione avverso la ordinanza con cui il Tribunale del riesame di Torino ha rigettato …

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