La revoca di un appalto pubblico aggiudicato, fondata su una informativa antimafia sfavorevole proveniente da un organo incompetente, è illegittima e genera il diritto al risarcimento del danno in favore dell'impresa aggiudicataria. Infatti, una volta che l'organo competente (la Prefettura di Salerno) abbia accertato l'assenza di elementi di infiltrazione mafiosa, viene meno il presupposto che aveva giustificato la revoca, rendendo quest'ultima provvedimento illegittimo. In tal caso, l'impresa aggiudicataria ha diritto al risarcimento del danno, quantificabile nel 10% delle spettanze non percepite per il periodo di inattività, ovvero nel prolungamento del contratto di appalto per un periodo equivalente. Tale soluzione consente di tutelare l'affidamento dell'impresa nell'esecuzione del contratto e di sanzionare l'erronea valutazione dell'amministrazione, fondata su un'informativa antimafia illegittima per incompetenza dell'organo che l'ha emessa.