Il concorso di persone nel reato a dolo specifico è configurabile anche quando non tutti i concorrenti agiscano con il dolo specifico richiesto dalla norma incriminatrice, purché almeno uno di essi lo possieda e gli altri ne siano consapevoli. Ai fini della partecipazione associativa, è sufficiente un contributo apprezzabilmente stabile e volontario alla vita del gruppo criminale, non essendo necessario che l'imputato abbia preso parte a tutti i "reati-fine" del sodalizio, essendo invece rilevante la sua disponibilità a prestare il proprio ausilio per il perseguimento degli scopi illeciti dell'associazione. Il giudizio di colpevolezza per il delitto associativo deve essere sorretto da elementi probatori che escludano ragionevoli ipotesi alternative di ricostruzione dei fatti, non essendo sufficiente la mera plausibilità della tesi accusatoria. Il trattamento sanzionatorio deve essere adeguatamente motivato con riferimento a tutti gli elementi di cui all'art. 133 c.p., senza che il giudice sia vincolato alle valutazioni compiute in precedenza per altri imputati. La riqualificazione del reato in una fattispecie meno grave non comporta il necessario adeguamento della pena-base al minimo edittale previsto per la nuova ipotesi, purché la pena non risulti superiore a quella irrogata in primo grado.