Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8447 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8447SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società "That'S Amore Roma" Srl avverso il provvedimento di Roma Capitale che ha disposto la rimozione dell'occupazione abusiva di suolo pubblico e la chiusura dell'esercizio per 5 giorni, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'art. 20 del d.lgs. n. 285 del 1992 (Codice della Strada) prevede che chiunque occupa abusivamente il suolo stradale è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma e all'obbligo di rimozione delle opere abusive a proprie spese. Ai sensi dell'art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009, il Sindaco, per le strade urbane, può ordinare l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese degli occupanti e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell'esercizio fino al pieno adempimento dell'ordine e del pagamento delle spese o della prestazione di idonea garanzia e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni. 2. L'ordinanza sindacale n. 258 del 2012 costituisce applicazione della facoltà attribuita al Sindaco dall'art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009, e le prescrizioni ivi dettate si pongono in un rapporto di species a genus con la previsione di cui all'art. 6 della l. n. 77 del 1997, relativa alla sospensione dell'attività in caso di recidiva nell'occupazione abusiva di suolo pubblico. Pertanto, nei casi di occupazione totalmente abusiva di suolo pubblico a fini commerciali su strade urbane ricadenti nel territorio capitolino delimitato dal perimetro del sito UNESCO, troverà applicazione la sanzione prevista dall'art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009, mentre negli altri casi si applicherà la sanzione della sospensione di cui all'art. 6 l. n. 77 del 1997. 3. Il potere attribuito al Sindaco dall'art. 3, comma 16, l. n. 94 del 2009 è un potere discrezionale, che può essere esercitato in via generale e preventiva attraverso un'ordinanza, come avvenuto nel caso dell'ordinanza n. 258 del 2012, la quale ha stabilito specifiche indicazioni per i Dirigenti competenti, vincolando il loro successivo esercizio di potere. 4. Il mancato rispetto del termine per la conclusione del procedimento non determina la decadenza del potere di adottare il provvedimento sanzionatorio, in quanto tale termine ha natura sollecitatoria e non perentoria. Pertanto, la determinazione impugnata, adottata oltre il termine di 180 giorni previsto dall'art. 2, comma 4, l. n. 241/1990, non è illegittima per tale ragione. 5. L'ordinanza sindacale n. 258 del 2012 non impedisce la chiusura dell'esercizio nei casi in cui l'accertamento dell'occupazione abusiva avvenga in pendenza di una istanza per la concessione della relativa occupazione di suolo pubblico non ancora evasa, in quanto essa prevede solo l'applicazione di poteri sostitutivi per la conclusione del procedimento in sospeso, senza incidere sulla concomitante erogazione della sanzione.

Sentenza completa

N. 08089/2014
REG.RIC.

N. 08447/2014 REG.PROV.COLL.

N. 08089/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8089 del 2014, proposto da:
Società “That'S Amore Roma” Srl, rappresentata e difesa dagli Avv. Michela Guidoni e Pier Paolo Polese, con domicilio eletto presso Michela Guidoni in Roma, via Francesco De Sanctis, 15;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa dall' Avv. Sergio Siracusa, dell’Avvocatura comunale, domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale prot. ca/51055/2014 con la quale si ordina la rimozione dell'occupazione abusiva di suolo pubblico antistante l'esercizio sito in via Cavour 215 angolo Sali…

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