Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24494 del 30 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:24494PEN

Massima

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Il dolo del reato di calunnia, di cui all'art. 368 c.p., richiede la consapevolezza certa da parte del denunciante dell'innocenza dell'incolpato, non essendo sufficiente il dolo eventuale. Tale consapevolezza deve essere esclusa qualora i sospetti, le congetture o le supposizioni di illiceità del fatto denunciato siano ragionevoli, ossia fondati su elementi di fatto tali da ingenerare dubbi condivisibili da parte di un cittadino comune nella medesima situazione di conoscenza. Pertanto, non sussiste il dolo di calunnia quando la falsa incolpazione consegue ad un convincimento dell'agente in ordine a profili essenzialmente valutativi o interpretativi della condotta denunciata, sempre che tale valutazione soggettiva non risulti fraudolenta o consapevolmente forzata. Ai fini dell'accertamento dell'elemento soggettivo, il giudice deve verificare attentamente il contenuto della denuncia-querela, le circostanze di fatto addotte a sostegno dell'accusa e la plausibilità di eventuali errori dell'imputato nella indicazione dei dettagli, senza limitarsi a considerare la mera falsità del narrato. Inoltre, il giudice è tenuto a rinnovare l'istruttoria dibattimentale, ove necessario, per acquisire prove decisive ai fini della valutazione della responsabilità penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. BASSI Alessand - Rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2017 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;
udito il difensore delle parti civili (OMISSIS) e (OMISSIS), avv. (OMISSIS), la quale si associa alle conclusioni de…

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