Il proprietario di un immobile che abbia realizzato opere edilizie in epoca successiva al 31 dicembre 1993 non può beneficiare del condono edilizio previsto dalla legge n. 724/1994, in quanto il presupposto temporale per l'accesso a tale beneficio non risulta soddisfatto. L'onere di provare l'esistenza del manufatto oggetto di abuso alla data ultima per beneficiare del condono spetta all'interessato, poiché il periodo di realizzazione delle opere costituisce elemento fattuale rientrante nella sua disponibilità, mentre l'amministrazione comunale non è in grado di verificare la data di realizzazione di tutti gli immobili sul proprio territorio. Il richiamo al verbale di sequestro preventivo, che descrive il manufatto come ancora in corso di realizzazione, non è sufficiente a dimostrare che l'opera fosse stata compiutamente realizzata entro il 31 dicembre 1993, essendo necessaria un'idonea prova documentale a tal fine. Pertanto, il diniego dell'istanza di condono edilizio è legittimo qualora l'amministrazione accerti che l'abuso è stato commesso in epoca successiva al 31 dicembre 1993, senza che il proprietario abbia fornito elementi concreti a sostegno della realizzazione dell'opera entro il termine previsto dalla legge.