Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 2594 del 2020

ECLI:IT:TARCT:2020:2594SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria funzione di controllo sulla legittimità degli atti di pianificazione urbanistica, afferma che le scelte effettuate dall'Amministrazione Pubblica nell'adozione degli strumenti urbanistici costituiscono apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto o da abnormi illogicità. Pertanto, la destinazione data alle singole aree non necessita di apposita motivazione oltre quella che si può evincere dai criteri generali, di ordine tecnico-discrezionale, seguiti nell'impostazione del piano stesso, essendo sufficiente il riferimento alla relazione di accompagnamento al progetto di modificazione al P.R.G. Resta salva la possibilità di sindacare le particolari situazioni che abbiano creato aspettative o affidamenti in favore di soggetti le cui posizioni appaiano meritevoli di specifiche considerazioni, come individuate dalla giurisprudenza. Nella formazione dello strumento urbanistico e nelle scelte che presiedono all'approvazione di varianti generali, l'Amministrazione vanta di regola un'ampia potestà discrezionale, per cui, salva l'esistenza di un piano attuativo approvato e convenzionato o comunque di fattispecie individuate specificamente dalla giurisprudenza, nessun affidamento deriva dalla diversa destinazione pregressa della medesima area. L'autorità pianificatoria può anche apportare modificazioni peggiorative rispetto agli interessi del proprietario, in capo al quale è configurabile nulla più che una generica aspettativa al mantenimento della destinazione urbanistica gradita, ovvero a una reformatio in melius, analoga a quella di ogni altro proprietario di aree che aspiri ad una utilizzazione comunque proficua dell'immobile. Inoltre, la possibilità di una contemporanea redazione del P.R.G. e delle prescrizioni esecutive non è preclusa dalla normativa regionale siciliana, la quale anzi tende a incoraggiare tale contestuale disciplina generale e di dettaglio del territorio. Infine, la consultazione degli operatori economici, prevista dall'art. 18 della L.R. n. 71/1978, può ritenersi soddisfatta laddove le prescrizioni esecutive risultino dimensionate sulla base delle richieste degli stessi operatori.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/10/2020

N. 02594/2020 REG.PROV.COLL.

N. 01941/2004 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1941 del 2004, proposto da
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, via F. Crispi,225;

contro

Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, rappresentato e difeso dall'Avvocatura dello Stato, presso i cui uffici distrettuali è domiciliato per legge in Catania, via Vecchia Ognina, 149;
Comune di Calatabiano (Ct), in persona del Sindaco pro tempore, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

- del piano regolatore generale, nonché delle prescrizioni esec…

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