Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23917 del 22 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:23917PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la possibilità di sostituire la pena detentiva breve con la pena pecuniaria corrispondente ai sensi dell'art. 53 della legge n. 689/1981, deve procedere a una ponderata valutazione, guidata dai parametri di cui all'art. 133 c.p., delle componenti oggettive e soggettive del fatto reato, al fine di stabilire se la sostituzione sia sufficiente a garantire le esigenze di prevenzione sociale e di ammonimento dell'imputato, nonché a favorirne il migliore reinserimento sociale. Il giudice deve motivare adeguatamente la propria decisione, sia nel caso in cui conceda la sostituzione, sia nel caso in cui la neghi, indicando le ragioni della scelta effettuata sulla base dei criteri normativamente previsti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LUPO Ernesto - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NI. AM. HA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 457/2006 CORTE APPELLO di CATANIA, del 27/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/05/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIA SQUASSONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

In parziale rifo…

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