Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26793 del 1 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26793PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato, ai sensi degli artt. 110 e ss. c.p., richiede la consapevolezza del concorrente di partecipare alla realizzazione di un fatto criminoso e il suo apporto personale, idoneo a facilitare la commissione del reato da parte dell'altro concorrente, accrescendone la probabilità di verificazione. Pertanto, non è sufficiente la mera contestualità del comportamento del concorrente rispetto all'azione delittuosa dell'altro, ma è necessaria la sussistenza di specifici elementi indiziari dai quali desumere che il concorrente, consapevole della volontà criminosa dell'altro, abbia agito con l'intento di agevolarne l'azione delittuosa, fornendo un concreto contributo alla realizzazione dell'evento lesivo. La mancanza di tali elementi indiziari non consente di affermare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del concorrente, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria Cristi - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CL. MA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 24/03/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI RAFFAELE;

sentite le conclusioni del P.G. Delehaye Enrico che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. Cipriano Carmine che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

con ordinanza del 24.3.09, il Tribun…

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