Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7003 del 13 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:7003PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di un bene di proprietà di un soggetto estraneo al reato contestato è legittimo solo se sussistono elementi concreti e specifici che dimostrino il nesso funzionale tra il bene e l'attività illecita, senza che sia sufficiente il mero utilizzo del bene da parte dell'indagato. Il giudice è tenuto a motivare in modo esplicito e congruo le ragioni per cui ritiene sussistente tale nesso, indicando gli elementi fattuali che lo comprovano, senza poter fondare la decisione su meri indizi o presunzioni. Inoltre, il provvedimento di sequestro deve individuare in modo chiaro l'imputazione provvisoria contestata all'indagato, al fine di verificare la pertinenza del bene rispetto all'illecito. In assenza di tali requisiti, il sequestro preventivo del bene di proprietà del terzo estraneo al reato deve essere revocato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. GENTILE Mario - rel. Consigliere

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 26/09/2013 del Tribunale di L'Aquila;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Mario Gentile;

Udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. Vincenzo Geraci che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di L'Aquila, con ordinanza emessa il 26/09/2013 …

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