Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31656 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31656PEN

Massima

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La minaccia grave, ai fini della sua configurabilità, deve essere valutata non in astratto o in assoluto, ma in senso relativo e concreto, con riferimento all'entità del turbamento psichico causato al soggetto passivo dall'atto intimidatorio, desumibile non solo dall'entità del male minacciato, ma anche dall'insieme delle modalità dell'azione e dalle condizioni particolari in cui si trovano il soggetto attivo e la persona offesa. Pertanto, una minaccia che, per il contenuto indeterminato e per il contesto in cui è stata pronunciata, oggettivamente non riveste i caratteri della gravità, deve essere qualificata come minaccia semplice, ai sensi dell'art. 612, comma 1, c.p., aggravata dalla sola circostanza di cui all'art. 61, n. 10, c.p., trattandosi di reato perseguibile a querela della persona offesa, che nel caso di specie non risulta essere stata presentata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANSONE Luigi - Presidente

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FU. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 17/10/2005 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MILO NICOLA;

udito il P.G. in persona del Dott. IACOVIELLO F.M., che ha concluso per il rigetto del ricorso;

non e' comparso il difensore.

FATTO E DIRITTO

Il Tribunale di Cata…

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