Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6223 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:6223SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, qualora questa abbia espressamente rappresentato il venir meno del proprio interesse alla decisione della controversia. In tal caso, il giudice amministrativo è tenuto a prendere atto di tale dichiarazione e a pronunciare la declaratoria di improcedibilità del ricorso, compensando le spese di giudizio tra le parti. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando l'inutile protrarsi di un processo privo di utilità per il ricorrente. Esso trova applicazione ogniqualvolta la parte ricorrente manifesti chiaramente la cessazione del proprio interesse alla decisione della controversia, indipendentemente dalle ragioni che abbiano determinato tale sopravvenienza. La declaratoria di improcedibilità per difetto di interesse, pertanto, costituisce un corollario del principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo, in quanto impedisce il dispendio di attività giurisdizionale su controversie prive di utilità per il ricorrente. In tali ipotesi, il giudice amministrativo non è tenuto a esaminare nel merito le questioni dedotte in giudizio, essendo sufficiente la mera constatazione del venir meno dell'interesse della parte ricorrente. La compensazione delle spese di giudizio, infine, rappresenta una naturale conseguenza della declaratoria di improcedibilità, in considerazione dell'assenza di una effettiva soccombenza di una delle parti.

Sentenza completa

N. 00236/2012
REG.RIC.

N. 06223/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00236/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 236 del 2012, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
((omissis)), anche nella qualità di legale rappresentante della società Ristocaffè s.r.l., rappresentati e difesi dagli Avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo Studio Legale Ranalli e Associati sito in Roma, Via delle Carrozze, 3;

contro

Ministero dell'Economia e delle Finanze - Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato - Ufficio Regionale Toscana Umbria, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;
Ministero dell'Economia e delle Finanze …

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