Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27237 del 20 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:27237PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve verificare la logicità e la congruenza della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter sindacare nel merito le valutazioni compiute dal giudice di merito, purché sorrette da elementi indiziari concreti e specifici, desumibili dagli atti di indagine. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza cautelare è inammissibile laddove la motivazione del provvedimento impugnato risulti adeguata e coerente, con il richiamo a dati fattuali idonei a giustificare l'attribuzione all'indagato della partecipazione ai reati contestati, senza che possano essere censurate le valutazioni discrezionali del giudice di merito, se non per manifesta illogicità o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetani - Presidente

Dott. DE BERARDINIS S. - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 587/2012 TRIB. LIBERTA' di SALERNO, del 05/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. Cesqui E., che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita'.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 5.10.12 il Tribunale di Salerno - Sez. Riesame, in accoglimento dell'appello proposto dal PM avverso ordinanza di rigetto dell…

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