Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29984 del 14 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:29984PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione all'associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti può essere provata anche attraverso elementi indiziari, quali i contatti continui tra gli spacciatori, i frequenti viaggi per il rifornimento della droga, le basi logistiche, le forme di copertura e i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Non è necessario un patto espresso tra gli associati, essendo sufficiente desumere il vincolo associativo dalle modalità esecutive dei reati-fine e dalla loro ripetizione, dai rapporti tra gli autori, dalla ripartizione dei ruoli in vista del raggiungimento di un comune obiettivo e dall'esistenza di una struttura organizzativa, anche non particolarmente complessa, indicativa della continuità temporale del vincolo criminale. Ai fini della configurabilità dell'associazione, non è di ostacolo né la diversità di scopo personale né la diversità dell'utile, ovvero il contrasto tra gli interessi economici che i singoli partecipi si propongono di ottenere dallo svolgimento dell'intera attività criminale. Il dolo del delitto di associazione a delinquere è integrato dalla coscienza e volontà di partecipare attivamente alla realizzazione dell'accordo e quindi del programma delittuoso in modo stabile e permanente. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche non richiede un'analitica motivazione, essendo sufficiente l'assenza di elementi positivi che giustifichino la loro concessione. L'inammissibilità del ricorso per cassazione dovuta alla manifesta infondatezza dei motivi proposti preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, ivi compresa la prescrizione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. MOCCI Mauro - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. DI STASI Antonell - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato (OMISSIS);
avverso la sentenza del 25 febbraio 2015 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa DI STASI Antonella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso chiedendo il rigetto di tutti i ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 14.11.2009, il Tribun…

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