Il proprietario di un immobile realizzato senza il necessario titolo edilizio può presentare una domanda di condono edilizio ai sensi della legge n. 326 del 2003, anche successivamente all'adozione di provvedimenti sanzionatori come l'ordine di demolizione. La presentazione di tale domanda di condono produce l'effetto di rendere improcedibile l'impugnazione dei provvedimenti sanzionatori, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera al fine di verificarne l'eventuale sanabilità comporta la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, esplicito (di accoglimento o di rigetto), che vale a superare il provvedimento tacito di diniego oggetto del ricorso. Inoltre, qualora l'opera abusiva sia stata precedentemente acquisita al patrimonio comunale, il proprietario può ottenere l'annullamento di tale acquisizione ai sensi dell'art. 39, comma 19, della legge n. 724 del 1994, a condizione che il comune non abbia dimostrato di aver effettivamente utilizzato il bene a fini pubblici, in ossequio al principio di proporzionalità e ragionevolezza dell'azione amministrativa.