Cassazione penale Sez. II sentenza n. 22230 del 8 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:22230PEN

Massima

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La testimonianza della persona offesa, se ritenuta intrinsecamente attendibile con adeguata motivazione, può costituire fonte di prova sufficiente per la dichiarazione di responsabilità penale dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri esterni, purché sottoposta a valutazione di credibilità oggettiva e soggettiva. Inoltre, nel reato di truffa, la consegna di un assegno accompagnata dalla rassicurazione sulla sua copertura, che poi risulta essere falsa, integra l'elemento degli artifici e raggiri richiesto dalla fattispecie. L'inammissibilità del ricorso per cassazione preclude ogni possibilità di far valere o rilevare d'ufficio l'estinzione del reato per prescrizione. Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso, può condannare il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende, in ragione dei motivi dedotti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 149/2007 CORTE APPELLO di CAMPOBASSO, del 18/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/03/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1. (OMISSIS)…

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