Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 13969 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:13969SENT

Massima

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Il Comune, quale ente espropriante, è autorizzato a sottrarre il bene al legittimo proprietario solo nella misura in cui il bene stesso sia effettivamente utilizzato per il conseguimento dello specifico interesse pubblico fissato con la dichiarazione di pubblica utilità. Pertanto, il Comune non può invocare il mancato utilizzo del bene espropriato per un fine diverso da quello originariamente previsto, quale motivo ostativo alla retrocessione parziale richiesta dal proprietario. Tuttavia, quando l'espropriazione di uno o più beni rientra nell'ambito di una più vasta dichiarazione di pubblica utilità, come quella relativa ad un piano di edilizia economica e popolare, l'effettiva esecuzione dell'opera pubblica o di interesse pubblico deve essere riferita all'intero complesso dei beni da quest'ultima interessati e non a singoli beni eventualmente rimasti inutilizzati allo scadere dell'efficacia di tale dichiarazione. Pertanto, la mancata realizzazione di una o più delle opere previste dal piano, per le quali sia stato emesso il decreto di esproprio, non fa sorgere il diritto alla retrocessione degli immobili a tal fine ablati, ma solo l'interesse legittimo all'accertamento della inservibilità dei beni, cui consegue il diritto alla restituzione. Inoltre, quando l'area espropriata è destinata a "verde pubblico" nell'ambito di un piano di edilizia economica e popolare, tale destinazione pubblica originaria permane anche in caso di mancato utilizzo da parte dell'amministrazione, potendo questa destinare l'immobile ad ogni tipo di attività prevista dalla normativa urbanistica per le aree a "verde pubblico e servizi pubblici di livello locale", senza necessità di procedere ad una nuova dichiarazione di pubblica utilità.

Sentenza completa

N. 12472/2008
REG.RIC.

N. 13969/2015 REG.PROV.COLL.

N. 12472/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 12472 del 2008, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dei difensori, in Roma, Via Costabella, 23;

contro

Comune di Roma, ora Roma Capitale, rappresentato e difeso dall’avv. ((omissis)), con domicilio in Roma, Via Tempio di Giove, 21, presso l’Avvocatura capitolina;

per l'annullamento

1) dell’atto prot. 23886, comunicato a mezzo raccomandata a.r. in data 23.10.2008, a firma del Direttore della IV^ Unità organizzativa del Dipartimento III del Comune di Roma, con il quale è stata rigettata la richiesta…

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