Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38276 del 18 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38276PEN

Massima

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La retrodatazione del termine iniziale di decorrenza della custodia cautelare, prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p., non opera automaticamente nel caso di misure cautelari emesse per fatti diversi, anche se connessi, che siano oggetto di distinti procedimenti pendenti davanti ad autorità giudiziarie diverse per ragioni di competenza. È necessario che gli elementi necessari per l'emissione della seconda ordinanza cautelare fossero già desumibili dagli atti esistenti al momento dell'applicazione della prima misura, non essendo sufficiente la mera conoscenza o astratta conoscibilità da parte degli uffici inquirenti di indagini parallele riguardanti il medesimo soggetto. Il vincolo di connessione qualificata tra i reati contestati, che giustificherebbe la retrodatazione del termine iniziale di decorrenza della custodia cautelare, deve essere accertato in concreto dal giudice, sulla base di una motivazione scevra da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Torino, Sezione riesame del 17 aprile 2013;

letti gli atti di causa, l'ordinanza impugnata e il ricorso introduttivo;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;

sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'AMBROSIO Vito, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di Torino, Sezione per i…

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