Tribunale Amministrativo Regionale Umbria - Perugia sentenza n. 50 del 2023

ECLI:IT:TARUMB:2023:50SENT

Massima

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Il provvedimento di acquisizione di un bene immobile al patrimonio pubblico, ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, può essere legittimamente adottato anche in presenza di una precedente sentenza che abbia condannato l'amministrazione alla restituzione del bene e al risarcimento del danno, purché siano rispettate le condizioni previste dalla norma. In particolare, il provvedimento deve essere specificamente motivato in riferimento alle attuali ed eccezionali ragioni di interesse pubblico che ne giustificano l'emanazione, valutate comparativamente con i contrapposti interessi privati ed evidenziando l'assenza di ragionevoli alternative. L'amministrazione deve inoltre indicare le circostanze che hanno condotto all'indebita utilizzazione dell'area e, ove possibile, la data dalla quale essa ha avuto inizio. Qualora tali prescrizioni siano rispettate, l'adozione del provvedimento di acquisizione non è preclusa dalla pendenza di un giudizio civile avente ad oggetto la restituzione del bene e il risarcimento del danno, essendo lo strumento previsto dall'art. 42-bis finalizzato a consentire all'amministrazione di sanare una situazione di occupazione sine titulo, attraverso il riconoscimento di un indennizzo al proprietario privato. Pertanto, il provvedimento di acquisizione adottato nel rispetto dei requisiti di cui all'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001 deve essere ritenuto legittimo, fermo restando che le questioni relative alla determinazione dell'indennità e del risarcimento del danno spettanti al proprietario esulano dalla cognizione del giudice amministrativo e rientrano nella competenza dell'autorità giudiziaria ordinaria.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/02/2023

N. 00050/2023 REG.PROV.COLL.

N. 00665/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Umbria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 665 del 2019, proposto dalle signore Anna Maria Serrotti e Francesca Bonifazi, rappresentate e difese dagli avvocati Daniela Rossi e Autilia Cavezza, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Federico Altieri in Cascia, via A. Morini n. 5, e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Cerreto di Spoleto, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato Massimo Marcucci, con domicilio eletto presso il suo studio in Perugia, via Bartolo n. 10, e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l’annullamento

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