Cassazione penale Sez. V sentenza n. 789 del 9 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:789PEN

Massima

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Il reato di diffamazione commesso attraverso la pubblicazione di frasi offensive su un social network può essere escluso dalla punibilità per particolare tenuità del fatto, ai sensi dell'art. 131-bis c.p., qualora il giudice, nel valutare complessivamente le modalità della condotta, il grado di colpevolezza e l'entità del danno arrecato alla reputazione della persona offesa, ritenga che l'offesa sia di lieve entità, tenuto conto anche del peculiare contesto in cui le frasi diffamatorie sono state espresse. Tale valutazione, che deve essere effettuata in modo articolato e motivato, non può limitarsi alla mera considerazione della portata diffamatoria delle frasi e della diffusività dello strumento di propalazione utilizzato, ma deve prendere in esame tutti gli elementi rilevanti ai fini della sussistenza della causa di non punibilità, senza che il giudice possa essere vincolato dalla sola gravità oggettiva del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

QUINTA SEZIONE PENALE

Composta da:

Dott.ssa VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott.ssa PILLA Egle - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Relatore

Dott.ssa GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Te.Er. nato (Omissis)
avverso la sentenza del 07/03/2023 della CORTE APPELLO di SALERNO visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MATILDE BRANCACCIO;
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore Generale PASQUALE SERRAO D'AQUINO
che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Corte d'Appello di Salerno, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha assolto l'…

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