Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Giuseppina Corona e Lucia Lombardi contro il Comune di Caposele per il risarcimento dei danni da occupazione illegittima di un loro terreno, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In caso di acquisizione sanante di un'area illegittimamente occupata e trasformata dalla pubblica amministrazione ai sensi dell'art. 43 del D.P.R. n. 327/2001, il risarcimento del danno patrimoniale per la perdita della proprietà deve essere determinato sulla base del valore venale dell'area al momento dell'acquisizione, senza alcuna decurtazione, in quanto l'illegittimo operato della P.A. non può giustificare una somma inferiore a quella che sarebbe spettata a titolo di indennità di esproprio in caso di procedura legittima. 2. Oltre al risarcimento per la perdita dell'area, spetta al proprietario un ulteriore importo pari al 10% del valore dell'area, a titolo di ristoro degli ulteriori pregiudizi, anche non patrimoniali, subiti a causa della perdita del bene, in analogia a quanto previsto per l'indennità di esproprio. 3. Per il periodo di occupazione illegittima, successivo alla scadenza dell'occupazione legittima, il risarcimento del danno va determinato in misura pari al 5% annuo del valore venale dell'area occupata, applicando il criterio equitativo consolidato in giurisprudenza. 4. Sulle somme dovute a titolo di risarcimento spettano la rivalutazione monetaria e gli interessi compensativi dalla data di maturazione del credito fino all'effettivo soddisfo, in quanto trattasi di debito di valore. 5. La determinazione dell'indennità di occupazione legittima, invece, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario e non di quello amministrativo.