Il destinatario di una misura di prevenzione disposta dal Questore ai sensi della Legge n. 401 del 1989, art. 6, comma 2, non ha la facoltà di presentare personalmente ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di convalida emessa dal giudice per le indagini preliminari, in quanto tale facoltà spetta esclusivamente al difensore iscritto nell'albo speciale della Corte di Cassazione ai sensi dell'art. 613 c.p.p., comma 1. La facoltà dell'imputato di impugnare personalmente ai sensi dell'art. 571 c.p.p., comma 1, costituisce un'eccezione alla regola generale della rappresentanza tecnica nel processo penale, che non può essere estesa al destinatario di una misura di prevenzione. L'autenticazione della nomina del difensore da parte di quest'ultimo, apposta in calce al ricorso, non equivale alla sottoscrizione del ricorso stesso, stante la diversità ontologica e funzionale tra i due atti. Pertanto, il ricorso presentato personalmente dal destinatario della misura di prevenzione è inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende.