Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15950 del 26 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:15950PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve essere valutato non solo in base alla gravità astratta del titolo di reato, ma anche in relazione alle concrete modalità e circostanze della condotta criminosa, che possono rivelare l'incapacità dell'indagato di autocontrollarsi e astenersi dalla commissione di ulteriori illeciti della stessa specie. Pertanto, la scelta di una misura cautelare meno afflittiva, come gli arresti domiciliari, può essere esclusa qualora le modalità estremamente violente e professionali della condotta delittuosa, i precedenti penali e giudiziari dell'indagato, nonché l'assenza di una concreta capacità di autodeterminazione e di attività lavorativa, rendano tale misura inidonea a prevenire il pericolo di reiterazione di reati della medesima natura, anche qualora l'indagato abbia rispettato in passato prescrizioni impostegli o si sia spontaneamente costituito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppi - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI - rel. Consigliere

Dott. CIANFROCCA P. - Consigliere

Dott. CERSOSIMO E. - Consigliere

Dott. SARACO A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 11/08/2021 del TRIBUNALE DI MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Piero MESSINI D'AGOSTINI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. MASTROBERARDINO Paola, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITE…

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