Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25430 del 20 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25430PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale su minore, anche se commesso a distanza mediante l'utilizzo di strumenti telematici, integra una grave forma di abuso che lede profondamente la libertà e l'integrità psicofisica della vittima, in particolare quando il minore è costretto a compiere atti sessuali con un proprio familiare. La consapevolezza dell'età infraquattordicenne della persona offesa, anche in assenza di un diretto contatto fisico, esclude l'applicabilità di circostanze attenuanti e comporta l'applicazione di un regime sanzionatorio più severo, in ragione della particolare vulnerabilità del minore e dell'elevato disvalore sociale della condotta. Il giudice, nel determinare la pena, deve valutare attentamente le modalità della condotta, l'entità del danno cagionato alla vittima e il grado di coartazione della sua libertà sessuale, senza che possano assumere rilievo fattori soggettivi come il pentimento o la volontà di risarcimento, i quali non incidono sulla gravità oggettiva del fatto. L'utilizzo di strumenti di comunicazione telematica per realizzare condotte di violenza sessuale e di sfruttamento sessuale di minori non esclude la configurabilità dell'aggravante della minaccia, in quanto la minaccia espressa a distanza può risultare altrettanto efficace e coercitiva di quella formulata di persona.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza 213/15 della Corte di appello di Milano del 13 gennaio 2015;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. IZZO Gioacchino, il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 13 gennaio 2015 la Corte di appello di Milano ha integralmente conferma…

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