Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25021 del 22 giugno 2011

ECLI:IT:CASS:2011:25021PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice è tenuto a valutare attentamente la documentazione medica prodotta dall'imputato che attesti il suo legittimo impedimento a comparire in udienza, senza poter disattendere tale documentazione per la sola mancata indicazione della specifica patologia, dovuta presumibilmente a ragioni di riservatezza. Ove il giudice ritenga necessari ulteriori accertamenti sulla veridicità dell'impedimento, deve disporre i relativi provvedimenti, senza poter negare il rinvio dell'udienza. La mancata valutazione della richiesta di concessione del beneficio della non menzione della condanna, in presenza dei presupposti di legge, integra un vizio di motivazione della sentenza. Infine, il decorso del termine di prescrizione, anche tenendo conto dei rinvii per legittimo impedimento dell'imputato e per astensione del difensore, determina l'estinzione dei reati residui.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. ((omissis)), difensore di fiducia di Ca. Ro. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 25.11.2008 della Corte di Appello di Napoli, con la quale, in parziale riforma di quella del Tribunale di Nola in data 28.2.2007, venne condannata alla pena di mesi sette di arresto ed euro 22.000,00 di ammenda, quale colpevole dei reati: a) di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, articolo 44; b) di cui al Decreto del Presidente della Rep…

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