Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14307 del 26 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14307PEN

Massima

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Il possesso di un'arma da punta e da taglio, per la quale non è ammessa licenza, fuori dalla propria abitazione integra il reato di cui all'art. 699, comma 2, c.p., a prescindere dalle finalità e dalle circostanze concrete del fatto, essendo sufficiente l'accertamento oggettivo della detenzione dell'arma al di fuori del domicilio. Tuttavia, il diritto di difesa dell'imputato deve essere pienamente garantito, con la corretta notificazione degli atti processuali e l'assunzione di ogni prova rilevante ai fini della decisione, anche se non trascritta nei verbali, al fine di consentire un giudizio di merito completo ed esaustivo, fondato su una motivazione adeguata e conforme ai principi di legalità e di giusto processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella P. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 412/2011 TRIBUNALE di CAMERINO, del 13/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 11/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per la conversione del ricorso in appello;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENU…

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