Consiglio di Stato sentenza n. 3893 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:3893SENT

Massima

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Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dalla legge 431/1985 per i fiumi, torrenti e corsi d'acqua classificati come pubblici, con relativa fascia di 150 metri, non può essere superato attraverso il condono edilizio di cui all'art. 39, comma 20, della legge 724/1994, in quanto tale norma consente di sanare solo i vincoli di inedificabilità introdotti dalla stessa legge 431/1985, ma non i vincoli di inedificabilità assoluta derivanti direttamente dalla legge. Pertanto, la costruzione realizzata in assenza di titoli abilitativi all'interno della fascia di 150 metri da un corso d'acqua classificato come pubblico, risulta in contrasto con il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dalla legge 431/1985 e non può essere oggetto di condono edilizio, indipendentemente dall'adozione o meno di uno strumento urbanistico di pianificazione paesaggistica. L'annullamento del nulla osta paesaggistico rilasciato dal Comune in favore di tale costruzione, operato dalla Soprintendenza competente, è pertanto legittimo, in quanto volto a tutelare il vincolo di inedificabilità assoluta gravante sull'area, senza che sia necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento di cui all'art. 10-bis della legge 241/1990, trattandosi di un procedimento di secondo grado tra autorità pubbliche.

Sentenza completa

Pubblicato il 10/06/2019

N. 03893/2019REG.PROV.COLL.

N. 02552/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2552 del 2013, proposto da
((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)), in Roma, via G. ((omissis)), n. 47;

contro

Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio del Lazio, in persona dei rispettivi rappresentanti legali
pro tempore
, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici, in Roma, via dei Portoghesi, n. 12, sono domiciliati
ex lege
;
Regione Lazio e Comune di Formia, in persona dei rispettivi rappresentanti legali

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