Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16100 del 27 maggio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:16100PEN

Massima

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Il maltrattamento in famiglia è un reato abituale che si configura quando vi sia una serie di condotte violente, minacciose o ingiuriose, reiterate nel tempo e caratterizzate da un dolo intenzionale, poste in essere dal soggetto attivo nei confronti di un familiare o convivente, anche in presenza di figli minori, tali da cagionare un perdurante stato di sofferenza e di assoggettamento della vittima. Tali condotte, pur se singolarmente considerate possano integrare reati autonomi come minacce o ingiurie, assumono rilevanza penale in virtù del loro carattere abituale e della finalità di sottomettere e umiliare la persona offesa. La valutazione della gravità delle condotte e della loro abitualità deve essere effettuata alla luce di un complessivo apprezzamento degli elementi di fatto, tra cui assumono rilievo la durata, la frequenza e l'intensità delle violenze, la presenza di minori, l'eventuale manifestazione di pentimento da parte dell'autore, nonché l'incensuratezza dello stesso. L'aggravante della "violenza assistita" dai figli minori si configura quando le condotte maltrattanti avvengono in loro presenza, anche se non direttamente rivolte contro di essi, in quanto idonee a cagionare un grave pregiudizio al loro sviluppo psico-fisico e alla loro serenità. Il giudice, nel valutare la sussistenza delle attenuanti generiche, deve tenere conto della gravità complessiva delle condotte, della loro durata e della mancata interruzione delle stesse anche dopo l'adozione di misure cautelari, elementi che possono escludere la concessione di un trattamento sanzionatorio più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 9/4/2019 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per mezzo del suo difensore di fiducia avverso la sentenza in …

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