Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45724 del 11 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:45724PEN

Massima

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Il porto ingiustificato di armi improprie, quali i coltelli a serramanico, rientra nell'ambito di applicazione dell'attenuante del fatto di lieve entità prevista dalla L. n. 110 del 1975, art. 4, comma 3, ultimo periodo, in quanto tali strumenti, pur non essendo destinati in via primaria all'offesa della persona, possono essere occasionalmente utilizzati a tale scopo. Nell'apprezzamento della sussistenza di tale circostanza attenuante, il giudice deve valutare complessivamente il fatto-reato, tenendo conto non solo delle caratteristiche strutturali dell'arma impropria, ma anche delle modalità della condotta, della personalità dell'imputato e dei suoi precedenti penali, in un giudizio di bilanciamento tra gli elementi favorevoli e quelli sfavorevoli. Pertanto, il riconoscimento dell'attenuante non può prescindere da una motivazione logica e coerente che dia conto di tutti i suddetti fattori, senza contraddizioni interne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. FIORDALISI D. - Consigliere

Dott. ALIFFI Frances - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TRIESTE;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/11/2018 del TRIBUNALE di PORDENONE visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FRANCESCO ALIFFI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. GAETA Pietro, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO<…

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