Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36762 del 25 settembre 2003

ECLI:IT:CASS:2003:36762PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di misure di prevenzione patrimoniali, poiché le disposizioni sulla confisca mirano a sottrarre alla disponibilità dell'indiziato di appartenenza a sodalizi di tipo mafioso tutti i beni che siano frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, senza distinguere se tali attività siano o meno di tipo mafioso, non rileva, nel provvedimento ablativo, l'assenza di motivazione in ordine al nesso causale fra presunta condotta mafiosa ed illecito profitto, essendo sufficiente la dimostrazione della illecita provenienza dei beni confiscati, qualunque essa sia (in applicazione di detto principio la Corte ha ritenuto la legittimità del provvedimento di confisca dei beni appartenenti al prevenuto che ne aveva giustificato il possesso dichiarando di averli acquistati con i proventi dell'evasione delle imposte sui redditi).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Renato Acquarone - Presidente
Raffaele Leonasi - Consigliere
Giangiulio Ambrosini - Consigliere
Francesco Serpico - Consigliere
Nicola Milo - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sui ricorsi proposti da: 1) Fr. Lo. Ia., nato a Pa. il (...); 2) Fr. Fu., nata a Pa. il (...);
avverso il decreto 10.6.02 della Corte d'Appello di Palermo;
Visti gli atti, il decreto denunziato e il ricorso,
Udita in camera di consiglio la relazione fatta dal Consigliere dr. Nicola Milo;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
FATTO E DIRITTO
La Corte d'Appello di Palermo, con decreto 10.6.2002, confermava quello in data 15.1.2001 del Tribunale della stessa città, che aveva disposto la confisca di due appezzamenti di terreno intest…

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