Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30186 del 12 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:30186PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura cautelare personale deve essere adeguatamente motivata, anche in relazione alla proporzionalità della stessa rispetto alle esigenze cautelari, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, come la consapevolezza dell'indagato in ordine ai fatti contestati e la disponibilità di soluzioni meno afflittive. Il giudice è tenuto a esaminare specificamente le deduzioni difensive su tali profili, fornendo una motivazione congrua e completa, a pena di annullamento del provvedimento. In particolare, nell'ipotesi di contestazione di reati connessi all'attività lavorativa dell'indagato, il giudice deve valutare attentamente la rilevanza della sospensione dal servizio e l'eventuale disponibilità di soluzioni alternative alla custodia cautelare in carcere, come l'affidamento a familiari di comprovata affidabilità. La motivazione deve altresì esaminare la consapevolezza dell'indagato in ordine ai fatti contestati, anche in relazione a eventuali lacune nelle attività investigative. Il rispetto di tali principi è essenziale per assicurare il corretto bilanciamento tra le esigenze cautelari e i diritti fondamentali della persona sottoposta a misura cautelare, in ossequio ai canoni di proporzionalità e adeguatezza sanciti dalla Costituzione e dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO C. - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 913/2013 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 17/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. D'ANGELO Giovanni per il rigetto;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) per l'accoglimento.

CONSIDERATO IN FATTO

1. All'agente della polizia penitenziaria (OMISSIS) risultano provvisoriamente contestate due fattispecie di corru…

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